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26/04/2024


Orange Monday

TENDENZE DAL MONDO DEL LAVORO NEL 2023

TENDENZE DAL MONDO DEL LAVORO NEL 2023

Analisi e competenze.

Anche nel 2023 le imprese metteranno annunci di lavoro ai quali nessuno risponderà e dovranno impegnarsi sempre più nella formazione dei dipendenti, ingegnandosi per trattenerli ed evitare che si spostino in altri uffici o che finiscano per disaffezionarsi cadendo nella spirale del quiet quitting. Neologismo nato sui social, “l’abbandono silenzioso” è il fenomeno che coinvolge il mondo del lavoro in cui i dipendenti sono disposti a svolgere solo lo stretto indispensabile compatibilmente con le ore definite da contratto, rifiutando di fare straordinari, aderire a progetti extra e assumersi ulteriori responsabilità. Una conferma del fatto che serve ripensare i rapporti tra manager e impiegati e creare nuove forme di coinvolgimento e interazione.

 

Risorse umane nel 2023, le dieci tendenze per il settore HR

Il panorama HR è davvero vasto, nonché pieno di risorse da sfruttare, sfide da affrontare, opportunità da cogliere. Lo sa bene Forbes, probabilmente la più importante rivista americana, che ha stilato le tendenze per le risorse umane nel 2023.

Il giornale, vero e proprio punto di riferimento nel settore HR e non solo, ha parlato di quali siano i cambiamenti che interesseranno il mondo del lavoro di oggi, che prima era visto come il futuro, e oggi, ovviamente, come il presente in cui tutti siamo immersi. Ecco dunque un elenco con le dieci tendenze.

  1. Il benessere dei dipendenti è un imperativo umano. Creare un ambiente in cui ci sia troppo stress sul lavoro ha un impatto negativo sul singolo lavoratore e sui rapporti del lavoratore con amici, familiari e colleghi.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), “si definisce luogo di lavoro sano quello in cui lavoratori e dirigenti, sulla base dei bisogni evidenziati, collaborano attivamente nell’ambito di un processo di continuo miglioramento per tutelare e promuovere la salute, la sicurezza e il benessere di tutti i lavoratori nonché la sostenibilità dell’azienda”. L’OMS, inoltre, specifica che nella valutazione delle attività volte al benessere dei lavoratori è necessario includere sia fattori di rischio fisico (come spazi di lavoro non adeguati), sia fattori di rischio psicosociale (relativi, ad esempio, all’inadeguatezza dell’organizzazione del lavoro o della cultura aziendale per un determinato lavoratore).

Da questa definizione emerge quindi che il concetto di "felicità sul lavoro" presenta anche degli elementi legati alla soggettività di ciascun individuo. Ciascuno ha la propria idea di felicità e benessere, così come ognuno ha i propri bisogni e le proprie aspirazioni. Pertanto, per quanto l’azienda possa adottare le buone pratiche suggerite dall’OMS, e per quanto sia innegabile che il datore di lavoro svolga un ruolo fondamentale – specie da un punto di vista legale – nella costruzione del benessere organizzativo, è importante considerare che anche collaboratori e manager hanno la propria dose di responsabilità. E che è solo con la collaborazione attiva di tutti che si può raggiungere il risultato sperato.

  1. Le assunzioni basate sulle competenze sono in aumento poiché le aziende reclutano per potenziali piuttosto che per lauree.Sì, le skill, quelle vere e provate sul campo, stanno iniziando a prendere quota.

 

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Alcuni esempi ci competenze individuali centrali durante
la selezione del personale

Competenze individuali: si riferiscono a flessibilità, determinazione, tenacia, conoscenza, indipendenza, assunzione di rischi e integrità personale.

Competenze analitiche: si riferiscono a capacità decisionale, innovazione, capacità di analisi, problem Solving, apprendimento pratico, attenzione al dettaglio.

Competenze motivazionali: si si riferiscono a motivazione, determinazione, energia, orientamento al risultato, iniziativa e focus sulle qualità.

E’ evidente che la maggior parte di queste competenze afferiscono al mondo delle cosiddette soft skills e non alle competenze specifiche derivanti dagli studi effettuati (hard skills)

  1. Il futuro del lavoro è la flessibilità per tutti i dipendenti.Flessibilità è la possibilità di scegliere il proprio orario di lavoro e non significa più solo lavorare da remoto.

Per "flessibile" si intende una serie di istituti contrattuali che consentono ai dipendenti di fruire di un orario di lavoro che essi possono distribuire variamente nell'arco della giornata, della settimana o del mese, nei limiti definiti nei diversi contratti collettivi nazionali e in quelli aziendali.

  1. L'apprendimento ibrido costringerà le accademie e le università a reinventare i loro spazi.Come conseguenza della maggiore flessibilità, anche la formazione sarà rivoluzionata.

Offrendo la possibilità agli studenti di scegliere il modo in cui vogliono e possono imparare, l’apprendimento ibrido garantisce maggiore flessibilità e coinvolgimento dello studente nelle scelte che riguardano la propria formazione. La metodologia varia, che va dal modello differenziato alla totale autonomia, rende ogni studente più motivato nel seguire il percorso formativo che più si adatta al proprio stile di apprendimento. Per queste caratteristiche, l’apprendimento ibrido è adatto sia alla formazione tradizionale sia all’eLearning. Ecco perché potrebbe essere il futuro della formazione.

  1. L'importanza della rendicontazione ESG (ambientale, sociale e di governance) aumenterà regolarmente.Nuovi requisiti normativi e nuove pressioni da parte di investitori, consigli di amministrazione e una serie di stakeholder, daranno ulteriore peso a questo aspetto.

I rating ESG (o di sostenibilità) esprimono un giudizio sintetico volto a certificare l'impatto che le realtà produttive hanno dal punto di vista ambientale, sociale e di governance.

  1. Le abilità umane (soft skills) sono le nuove competenze specifiche (hard skills) per il futuro del lavoro.Ormai è in atto una vera e propria frattura col passato, come detto nel punto 2.
  2. Il lavoro ibrido è qui per rimanere e il successo inizia con la sua definizione.Il lavoro ibrido è una forma di lavoro flessibile che prevede di svolgere una parte di lavoro in presenza, nella sede aziendale e una parte da un altro luogo, in remoto.
  3. Il futuro dell'ufficio sarà quello di portare sul posto di lavoro l’atmosfera che c’è fuori.Non intendiamo, ovviamente, mischiare lavoro e vita privata, bensì prendere il meglio da entrambi i lati.
  4. Umani e robot creano una nuova forza lavoro mista.Secondo Forbes, sembra che l’intelligenza artificiale stia prendendo il sopravvento.
  5. Il burnout delle risorse umane è una crisi che deve essere affrontata.La salute mentale sarà più che mai una priorità.

21/03/2023

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TRASFORMAZIONE DIGITALE E AMBIENTE

L'importanza del cambiamento.[continua]


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Cosa prevede il Piano Transizione 5.0.[continua]


L'IMPORTANZA DELLA SICUREZZA INFORMATICA

Rapporto Clusit 2024 e tipologie di attacchi.[continua]


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Una conferma del fatto che serve ripensare i rapporti tra manager e impiegati e creare nuove forme di coinvolgimento e interazione.   Risorse umane nel 2023, le dieci tendenze per il settore HR Il panorama HR è davvero vasto, nonché pieno di risorse da sfruttare, sfide da affrontare, opportunità da cogliere. Lo sa bene Forbes, probabilmente la più importante rivista americana, che ha stilato le tendenze per le risorse umane nel 2023. Il giornale, vero e proprio punto di riferimento nel settore HR e non solo, ha parlato di quali siano i cambiamenti che interesseranno il mondo del lavoro di oggi, che prima era visto come il futuro, e oggi, ovviamente, come il presente in cui tutti siamo immersi. Ecco dunque un elenco con le dieci tendenze. Il benessere dei dipendenti è un imperativo umano. Creare un ambiente in cui ci sia troppo stress sul lavoro ha un impatto negativo sul singolo lavoratore e sui rapporti del lavoratore con amici, familiari e colleghi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), “si definisce luogo di lavoro sano quello in cui lavoratori e dirigenti, sulla base dei bisogni evidenziati, collaborano attivamente nell’ambito di un processo di continuo miglioramento per tutelare e promuovere la salute, la sicurezza e il benessere di tutti i lavoratori nonché la sostenibilità dell’azienda”. L’OMS, inoltre, specifica che nella valutazione delle attività volte al benessere dei lavoratori è necessario includere sia fattori di rischio fisico (come spazi di lavoro non adeguati), sia fattori di rischio psicosociale (relativi, ad esempio, all’inadeguatezza dell’organizzazione del lavoro o della cultura aziendale per un determinato lavoratore). Da questa definizione emerge quindi che il concetto di "felicità sul lavoro" presenta anche degli elementi legati alla soggettività di ciascun individuo. Ciascuno ha la propria idea di felicità e benessere, così come ognuno ha i propri bisogni e le proprie aspirazioni. Pertanto, per quanto l’azienda possa adottare le buone pratiche suggerite dall’OMS, e per quanto sia innegabile che il datore di lavoro svolga un ruolo fondamentale – specie da un punto di vista legale – nella costruzione del benessere organizzativo, è importante considerare che anche collaboratori e manager hanno la propria dose di responsabilità. E che è solo con la collaborazione attiva di tutti che si può raggiungere il risultato sperato. Le assunzioni basate sulle competenze sono in aumento poiché le aziende reclutano per potenziali piuttosto che per lauree.Sì, le skill, quelle vere e provate sul campo, stanno iniziando a prendere quota.     Alcuni esempi ci competenze individuali centrali durantela selezione del personale Competenze individuali: si riferiscono a flessibilità, determinazione, tenacia, conoscenza, indipendenza, assunzione di rischi e integrità personale. Competenze analitiche: si riferiscono a capacità decisionale, innovazione, capacità di analisi, problem Solving, apprendimento pratico, attenzione al dettaglio. Competenze motivazionali: si si riferiscono a motivazione, determinazione, energia, orientamento al risultato, iniziativa e focus sulle qualità. E’ evidente che la maggior parte di queste competenze afferiscono al mondo delle cosiddette soft skills e non alle competenze specifiche derivanti dagli studi effettuati (hard skills) Il futuro del lavoro è la flessibilità per tutti i dipendenti.Flessibilità è la possibilità di scegliere il proprio orario di lavoro e non significa più solo lavorare da remoto. Per "flessibile" si intende una serie di istituti contrattuali che consentono ai dipendenti di fruire di un orario di lavoro che essi possono distribuire variamente nell'arco della giornata, della settimana o del mese, nei limiti definiti nei diversi contratti collettivi nazionali e in quelli aziendali. L'apprendimento ibrido costringerà le accademie e le università a reinventare i loro spazi.Come conseguenza della maggiore flessibilità, anche la formazione sarà rivoluzionata. Offrendo la possibilità agli studenti di scegliere il modo in cui vogliono e possono imparare, l’apprendimento ibrido garantisce maggiore flessibilità e coinvolgimento dello studente nelle scelte che riguardano la propria formazione. La metodologia varia, che va dal modello differenziato alla totale autonomia, rende ogni studente più motivato nel seguire il percorso formativo che più si adatta al proprio stile di apprendimento. Per queste caratteristiche, l’apprendimento ibrido è adatto sia alla formazione tradizionale sia all’eLearning. Ecco perché potrebbe essere il futuro della formazione. L'importanza della rendicontazione ESG (ambientale, sociale e di governance) aumenterà regolarmente.Nuovi requisiti normativi e nuove pressioni da parte di investitori, consigli di amministrazione e una serie di stakeholder, daranno ulteriore peso a questo aspetto. I rating ESG (o di sostenibilità) esprimono un giudizio sintetico volto a certificare l'impatto che le realtà produttive hanno dal punto di vista ambientale, sociale e di governance. Le abilità umane (soft skills) sono le nuove competenze specifiche (hard skills) per il futuro del lavoro.Ormai è in atto una vera e propria frattura col passato, come detto nel punto 2. Il lavoro ibrido è qui per rimanere e il successo inizia con la sua definizione.Il lavoro ibrido è una forma di lavoro flessibile che prevede di svolgere una parte di lavoro in presenza, nella sede aziendale e una parte da un altro luogo, in remoto. Il futuro dell'ufficio sarà quello di portare sul posto di lavoro l’atmosfera che c’è fuori.Non intendiamo, ovviamente, mischiare lavoro e vita privata, bensì prendere il meglio da entrambi i lati. Umani e robot creano una nuova forza lavoro mista.Secondo Forbes, sembra che l’intelligenza artificiale stia prendendo il sopravvento. Il burnout delle risorse umane è una crisi che deve essere affrontata.La salute mentale sarà più che mai una priorità. Condividi Tags: lavoro work job opportunità tendenze prospettive business 21/03/2023 Sei un rivenditore? Clicca qui per accedere all’articolo personalizzato per i rivenditori Utax CERCA ARTICOLI Iscriviti alla newsletter Resta informato sulle novità dal mondo dell’ufficio Email Inserita Correttamente    In evidenza UTAX CLOUD PRINT & SCAN La soluzione Cloud sicura per la stampa e la scansione, ovunque. I VANTAGGI DEL RATING DI LEGALITÀ Un valore aggiunto al business aziendale. 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