SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E TRASFORMAZIONE DIGITALE
Cosa prevede il Piano Transizione 5.0.
Le aziende italiane hanno il compito di saper unire sostenibilità ambientale e trasformazione digitale per rimanere competitive ed emergere in un mercato sempre più globale.
In un articolo precedente avevamo parlato nel dettaglio del settore del Printing e dell’importanza di un cambio radicale da parte delle aziende nell’adottare misure e pratiche per mitigare gli effetti nocivi sull’ambiente. L’economia circolare sarà una delle strade da percorrere sempre: ridurre – riutilizzare – riciclare, rientrano in un sistema di buone pratiche da adottare continuamente. (Leggi l'articolo completo)
Oggi, per le imprese italiane è stato messo a disposizione il piano governativo da 6.3 miliardi di euro, detto Transizione 5.0 che prevede di supportarle nel loro percorso di trasformazione green e digitale. Di questo importo possiamo distinguere: 3,78 miliardi relativi agli investimenti in beni strumentali; 1,89 miliardi per autoconsumo e autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e 630 milioni di euro relativi alla formazione.
Infatti con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 52, del 2 Marzo 2024 del DL n. 19/2024 e per la precisione l’Articolo 38 del Decreto di legge che disciplina l’agevolazione e le disposizioni attuative del Pnrr, si ha il via libera al credito d’imposta per gli investimenti effettuati nel biennio 2024-2025 per le spese ritenute ammissibili nel Piano Transizione 5.0. (Art. 38 - Transizione 5.0)
Le condizioni
Tutte le aziende residenti in Italia, indistintamente dalla forma giuridica o dal settore economico, possono usufruire dei benefici di questa iniziativa.
Il bonus viene riconosciuto per gli investimenti effettuati nel biennio 2024/2025, su innovazioni che riportano una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva di almeno il 3%, fino ad arrivare al 5% previsto nel biennio.
Oltre agli investimenti relativi ai beni materiali e immateriali (servizi e applicazioni in Cloud) già noti nei processi dell’Industria 4.0, rientrano anche le applicazioni di monitoraggio dei consumi energetici e dell’efficienza energetica e gli ERP.
Nel decreto sono elencati nel dettaglio le caratteristiche dei beni che consentono di accedere al beneficio del bonus. (Allegato A) (Allegato B)
In parte rientrano anche le spese per la formazione del personale, relative all’acquisizione delle competenze nelle tecnologie utili alla transizione digitale. È necessario leggere tutti i dettagli riportati nell’informativa per sapere quali sono le condizioni richieste per accettare eventuali rimborsi.
Gli incentivi previsti
La particolarità di questa iniziativa è che l’incentivo sarà differenziato in concomitanza con il risparmio energetico ipotizzato e sarà così suddiviso:
- 35% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% della spesa per gli investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% della spesa, per gli investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di 50 milioni dei costi ammissibili ogni anno per ciascuna impresa beneficiaria.
Il credito d’imposta può aumentare fino al 40% e 45% nel caso in cui la riduzione dei consumi energetici sia superiore rispettivamente al 6% e al 10%.
Come ottenere il Credito d’Imposta
Per accedere al Credito d’imposta è necessario inviare la richiesta telematica utilizzando il modello reso disponibile dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse), insieme alla documentazione prescritta (comma 11 dell’articolo 38), alla comunicazione riguardante la descrizione e il costo del progetto.
Il Gse, di seguito invierà al Mimit* l’elenco delle imprese che possono usufruire del bonus.
Il credito d’imposta può essere utilizzato soltanto in compensazione tramite modello F24 presentato attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate, trascorsi cinque giorni dall’invio dell’elenco dei beneficiari della misura da parte del Gse all’Agenzia.
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Legenda:
*Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) si occupa di promuovere lo sviluppo delle imprese italiane e del "Made in Italy" all'estero, favorendo la competitività del sistema produttivo nazionale e la crescita economica del Paese. Il Ministero è stato istituito nel 2018 e ha sostituito il Ministero dello Sviluppo Economico. (Fonte first.art-er.it).
Fonti: www.fiscooggi.it; www.digital4.biz; www.finanze.gov.it/it/; first.art-er.it.
08/04/2024
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