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29/04/2024


Orange Monday

QUALI PROSPETTIVE PER L’ECONOMIA ITALIANA NEL 2023?

QUALI PROSPETTIVE PER L’ECONOMIA ITALIANA NEL 2023?

Per l’Italia il 2022 si chiuderà con slancio, per poi rallentare nel 2023.

ORANGE MONDAY 19.12.22-1.mp3
Podcast a Cura di Daniela Servidati

 

Per l’Italia il 2022 si chiuderà con slancio, per poi rallentare nel 2023: questa la sintesi delle nuove stime e analisi degli esperti dell’Istat.

I riflettori restano accesi su alcuni elementi chiave dell’economia nazionale, contingenti e cronici: nella prima categoria rientrano soprattutto i prezzi del gas e il caro bollette, con tutte le incognite legate al ruolo della Russia e alla capacità di approvvigionamento da altre fonti.

Nel secondo ambito, quello delle problematiche strutturali del nostro Paese, il test maggiore per l’economia sarà portare avanti con successo il Piano nazionale di ripresa e resilienza, con l’attenzione alla crescita e al calo del debito.

Le previsioni Istat offrono uno sguardo sull’Italia che verrà: cosa accadrà con la fine del 2022 e il nuovo anno?

 

CONSUMATORI E IMPRESE, TORNA LA FIDUCIA

Confcommercio rileva “un importante segnale positivo” dal Novembre di quest’anno. La fiducia di imprese e consumatori a novembre è tornata ad aumentare per le prime (da 104,7 a 106,4) e più nettamente per i secondi (da 90,1 a 98,1).

Considerando le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nel comparto manifatturiero si rileva un peggioramento dei giudizi sulla domanda e un incremento delle giacenze di prodotti finiti, mentre sono in deciso miglioramento le attese sulla produzione. Per quanto riguarda il comparto dei servizi di mercato, le attese sugli ordini registrano un marcato miglioramento mentre il saldo dei giudizi sugli ordini e quello sull`andamento degli affari diminuiscono. 

 

Confcommercio: “un importante segnale positivo”

“Il miglioramento del clima di fiducia registrato a novembre dalle famiglie e dalle imprese rappresenta un importante segnale positivo per le capacità di tenuta del nostro sistema economico. Costituisce il presupposto per definire il volume delle spese del mese di dicembre, di gran lunga il più importante per i consumi. L’orientamento delle famiglie appare meno negativo sia sul versante dell’occupazione sia sull’andamento dei prezzi, a testimonianza dell’efficacia dei sostegni, fruiti soprattutto dalle fasce più deboli della popolazione, implicando una sensibile riduzione della disuguaglianza nella distribuzione dei redditi nell’anno 2022 (comunicato Istat del 23 novembre scorso). Segnali meno sfavorevoli rispetto al passato recente emergono anche dal versante imprenditoriale. Non si può escludere, pertanto, l’ennesima sorpresa positiva per l’ultimo quarto dell’anno in corso riguardo alle dinamiche delle principali grandezze macroeconomiche”: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio.

 

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Italia sotto la lente: quale crescita nel 2022 e nel 2023?

Secondo gli ultimi dati Istat contenuti nel documento delle prospettive economiche, il Pil nel 2022 vedrà una crescita sostenuta con un +3,9%, mentre rallenterà con un +0,4% nel 2023.

In questo periodo di previsione, 2022-2023, dovrebbe giocare un ruolo chiave soprattutto la domanda interna nel sostenere la ripresa (rispettivamente +4,2 e +0,5 punti percentuali), mentre quella estera netta fornirebbe un apporto negativo in entrambi gli anni (-0,5 e -0,1 punti percentuali), ha precisato Istat.

Sul fronte crescita, è interessante riportare anche l’aggiornamento sull’Italia dell’agenzia Fitch:

“Manteniamo la nostra previsione per una contrazione a partire dal quarto trimestre, basata sull’elevata esposizione allo shock del prezzo del gas e sull’impatto dell’aumento dei prezzi sui consumi privati, ma abbiamo ridimensionato questo impatto e ora stimiamo la crescita complessiva del 2022 al 3,7%. Abbiamo anche ridotto la nostra previsione di contrazione nel 2023 di 0,6 punti percentuali a -0,1% sulla base di un miglior contributo dal quarto trimestre e di una leggera attenuazione della crisi del gas”

Per il 2024, si stima un Pil a +1,5%.

 

Pnrr e inflazione: perché saranno i temi caldi anche nel 2023

Per quanto riguarda i prezzi al consumo, il 2023 dovrebbe essere l’anno della decelerazione, con questo appunto:

“L’inflazione è attesa decelerare nei prossimi mesi, anche se con tempi e intensità ancora incerti.”

La considerazione base è che l’inflazione è prevista parzialmente in decelerazione se si palesa una pressione dei prezzi delle materie prime più contenuta e con la condizione di una stabilizzazione delle quotazioni del petrolio e del cambio.

Se da una parte l’andamento dei prezzi sarà osservato da vicino, molta attenzione verrà data anche agli sviluppi del Pnrr.

Secondo Istat, infatti, non solo l’inflazione in rallentamento, ma anche la spinta degli investimenti del Piano di ripresa e resilienza nazionale farà da traino all’economia del 2023: “Lo scenario previsivo è caratterizzato da ipotesi particolarmente favorevoli sul percorso di riduzione dei prezzi nei prossimi mesi e sulla completa attuazione del piano di investimenti pubblici previsti per il prossimo anno.”

 

In attesa dei dati consuntivi di questo 2022, non ci resta che augurarvi i nostri migliori auguri di Buone Feste.

Il nostro appuntamento consueto del lunedì con Orange Monday torna a Gennaio.

19/12/2022

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Le previsioni Istat offrono uno sguardo sull’Italia che verrà: cosa accadrà con la fine del 2022 e il nuovo anno?   CONSUMATORI E IMPRESE, TORNA LA FIDUCIA Confcommercio rileva “un importante segnale positivo” dal Novembre di quest’anno. La fiducia di imprese e consumatori a novembre è tornata ad aumentare per le prime (da 104,7 a 106,4) e più nettamente per i secondi (da 90,1 a 98,1). Considerando le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nel comparto manifatturiero si rileva un peggioramento dei giudizi sulla domanda e un incremento delle giacenze di prodotti finiti, mentre sono in deciso miglioramento le attese sulla produzione. Per quanto riguarda il comparto dei servizi di mercato, le attese sugli ordini registrano un marcato miglioramento mentre il saldo dei giudizi sugli ordini e quello sull`andamento degli affari diminuiscono.    Confcommercio: “un importante segnale positivo” “Il miglioramento del clima di fiducia registrato a novembre dalle famiglie e dalle imprese rappresenta un importante segnale positivo per le capacità di tenuta del nostro sistema economico. Costituisce il presupposto per definire il volume delle spese del mese di dicembre, di gran lunga il più importante per i consumi. L’orientamento delle famiglie appare meno negativo sia sul versante dell’occupazione sia sull’andamento dei prezzi, a testimonianza dell’efficacia dei sostegni, fruiti soprattutto dalle fasce più deboli della popolazione, implicando una sensibile riduzione della disuguaglianza nella distribuzione dei redditi nell’anno 2022 (comunicato Istat del 23 novembre scorso). Segnali meno sfavorevoli rispetto al passato recente emergono anche dal versante imprenditoriale. Non si può escludere, pertanto, l’ennesima sorpresa positiva per l’ultimo quarto dell’anno in corso riguardo alle dinamiche delle principali grandezze macroeconomiche”: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio.     Italia sotto la lente: quale crescita nel 2022 e nel 2023? Secondo gli ultimi dati Istat contenuti nel documento delle prospettive economiche, il Pil nel 2022 vedrà una crescita sostenuta con un +3,9%, mentre rallenterà con un +0,4% nel 2023. In questo periodo di previsione, 2022-2023, dovrebbe giocare un ruolo chiave soprattutto la domanda interna nel sostenere la ripresa (rispettivamente +4,2 e +0,5 punti percentuali), mentre quella estera netta fornirebbe un apporto negativo in entrambi gli anni (-0,5 e -0,1 punti percentuali), ha precisato Istat. 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Abbiamo anche ridotto la nostra previsione di contrazione nel 2023 di 0,6 punti percentuali a -0,1% sulla base di un miglior contributo dal quarto trimestre e di una leggera attenuazione della crisi del gas” Per il 2024, si stima un Pil a +1,5%.   Pnrr e inflazione: perché saranno i temi caldi anche nel 2023 Per quanto riguarda i prezzi al consumo, il 2023 dovrebbe essere l’anno della decelerazione, con questo appunto: “L’inflazione è attesa decelerare nei prossimi mesi, anche se con tempi e intensità ancora incerti.” La considerazione base è che l’inflazione è prevista parzialmente in decelerazione se si palesa una pressione dei prezzi delle materie prime più contenuta e con la condizione di una stabilizzazione delle quotazioni del petrolio e del cambio. Se da una parte l’andamento dei prezzi sarà osservato da vicino, molta attenzione verrà data anche agli sviluppi del Pnrr. Secondo Istat, infatti, non solo l’inflazione in rallentamento, ma anche la spinta degli investimenti del Piano di ripresa e resilienza nazionale farà da traino all’economia del 2023: “Lo scenario previsivo è caratterizzato da ipotesi particolarmente favorevoli sul percorso di riduzione dei prezzi nei prossimi mesi e sulla completa attuazione del piano di investimenti pubblici previsti per il prossimo anno.”   In attesa dei dati consuntivi di questo 2022, non ci resta che augurarvi i nostri migliori auguri di Buone Feste. Il nostro appuntamento consueto del lunedì con Orange Monday torna a Gennaio. Condividi Tags: economia economiaitaliana proiezionieconomiche istat fiducia imprese pmi risalitaeconomica 19/12/2022 Sei un rivenditore? 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