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19/04/2024


Orange Monday

È finalmente pronto l’adeguamento italiano del GDPR

È finalmente pronto l’adeguamento italiano del GDPR

Ormai non ci sono più scuse, anche l’Italia è pronta per applicare le nuove disposizioni sulla privacy. Dal 19 settembre 2018 tutte le aziende dovranno adeguarsi al regolamento europeo GDPR.

Come già anticipato nel nostro articolo esplicativo sul GDPR, entro agosto l’Italia avrebbe dovuto approvare definitivamente lo schema di Decreto privacy 2018 redatto in via preliminare sulla falsariga del nuovo regolamento europeo entrato ufficialmente in vigore il 25 maggio 2018. L’approvazione è arrivata con il Decreto legislativo 10 agosto 2018 n. 101, l’adeguamento italiano della normativa nazionale sulla privacy la cui validità sarà effettiva a partire dal 19 settembre 2018, con un periodo transitorio di otto mesi durante i quali il Garante terrà conto della fase di prima applicazione delle disposizioni sanzionatorie nello stabilire l’applicazione di sanzioni a inesattezze più o meno gravi.

Leggi anche: GDPR, tutto sul nuovo regolamento europeo sulla privacy

garante privacy gdpr

Dal GDPR al decreto privacy 2018

Il Decreto legislativo 10 agosto 2018 n.101 è online sulla Gazzetta Ufficiale n. 205 del 4 settembre 2018 con la dicitura “disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)”. Non a caso, si tratta di un adeguamento della normativa italiana implementata e modificata con le disposizioni stabilite a livello europeo.

Nonostante il regolamento abbia introdotto un diverso approccio alla privacy puntando maggiormente alla responsabilizzazione dell’addetto al trattamento dei dati con l’eventuale adozione di strumenti tecnologici in grado di garantirne una migliore protezione, la decisione di riprendere il codice sulla privacy già esistente scaturisce dalla volontà delle autorità italiane di semplificare l’applicazione della norma. La via scelta dall’Italia è stata, dunque, quella della continuità con il precedente decreto privacy. A tal proposito, è stato concesso un periodo di sei mesi in cui continueranno a produrre effetti tutti i provvedimenti e le autorizzazioni del Garante applicati ai codici deontologici attualmente vigenti, fino a quando gli organismi e le associazioni interessate sottoporranno al Garante l’approvazione dei suddetti.

imprese pmi gdpr

Semplificazioni per le piccole-medio imprese

A seguito di numerosi dibattiti tra istituzioni ed enti a supporto della rete imprenditoriale italiana, il decreto si compone di alcuni punti importanti a favore delle micro, piccole e medio imprese maggiormente colpite dalla trasformazione imposta dal GDPR. Per esempio, è stato concesso un “periodo di grazia” di otto mesi durante il quale il Garante terrà conto della fase transitoria nel valutare le eventuali trasgressioni, sebbene questo non significhi che le sanzioni verranno sospese. Inoltre, lo stesso Garante dovrà promuovere delle modalità semplificate di adempimento degli obblighi per il titolare del trattamento.

Con l'intento di semplificare la protezione e diffusione dei dati, anche noi di UTAX abbiamo lavorato duramente ideando delle soluzioni software in grado di integrarsi perfettamente con la normativa. Contattaci per conoscere le nostre proposte, noi saremo al tuo fianco per aiutarti ad adeguare la tua azienda con strumenti del tutto innovativi.   

10/09/2018

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19/04/2024 Orange Monday È finalmente pronto l’adeguamento italiano del GDPR Ormai non ci sono più scuse, anche l’Italia è pronta per applicare le nuove disposizioni sulla privacy. Dal 19 settembre 2018 tutte le aziende dovranno adeguarsi al regolamento europeo GDPR. Condividi Come già anticipato nel nostro articolo esplicativo sul GDPR, entro agosto l’Italia avrebbe dovuto approvare definitivamente lo schema di Decreto privacy 2018 redatto in via preliminare sulla falsariga del nuovo regolamento europeo entrato ufficialmente in vigore il 25 maggio 2018. L’approvazione è arrivata con il Decreto legislativo 10 agosto 2018 n. 101, l’adeguamento italiano della normativa nazionale sulla privacy la cui validità sarà effettiva a partire dal 19 settembre 2018, con un periodo transitorio di otto mesi durante i quali il Garante terrà conto della fase di prima applicazione delle disposizioni sanzionatorie nello stabilire l’applicazione di sanzioni a inesattezze più o meno gravi. Leggi anche: GDPR, tutto sul nuovo regolamento europeo sulla privacy Dal GDPR al decreto privacy 2018 Il Decreto legislativo 10 agosto 2018 n.101 è online sulla Gazzetta Ufficiale n. 205 del 4 settembre 2018 con la dicitura “disposizioni per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)”. Non a caso, si tratta di un adeguamento della normativa italiana implementata e modificata con le disposizioni stabilite a livello europeo. Nonostante il regolamento abbia introdotto un diverso approccio alla privacy puntando maggiormente alla responsabilizzazione dell’addetto al trattamento dei dati con l’eventuale adozione di strumenti tecnologici in grado di garantirne una migliore protezione, la decisione di riprendere il codice sulla privacy già esistente scaturisce dalla volontà delle autorità italiane di semplificare l’applicazione della norma. La via scelta dall’Italia è stata, dunque, quella della continuità con il precedente decreto privacy. A tal proposito, è stato concesso un periodo di sei mesi in cui continueranno a produrre effetti tutti i provvedimenti e le autorizzazioni del Garante applicati ai codici deontologici attualmente vigenti, fino a quando gli organismi e le associazioni interessate sottoporranno al Garante l’approvazione dei suddetti. 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